Un percorso iniziato qualche anno fa quando, ricostituito il Gruppo Anmi di Nardò, sono state riavviate le attività sul territorio per diffondere la cultura del Mare, che ha portato al desiderio di avere sul nostro territorio un monumento dedicato ai Caduti.

La cerimonia si è svolta lunedì 29 settembre 2025, alle 9:30, in via Marinai d’Italia, angolo Corso Italia, a Nardò. L’opera, realizzata dallo scultore Dario Falconieri, ha tre sezioni che rappresentano il passato, il presente, il futuro della Marina.

Sono intervenuti numerosi Autorità/Rappresentanti di Istituzioni civili, religiosi e militari: il Sindaco di Nardò e padrino della cerimonia, Giuseppe Mellone, il Presidente Nazionale dell’ANMI, ammiraglio di Squadra (r) Pierluigi Rosati, il Capitano di Vascello Cosimo Viscardi, in rappresentanza del Comandante Marittimo Sud di Taranto, l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli già Capo di Stato maggiore della Difesa, il Vescovo della Diocesi Nardò-Gallipoli, Fernando Filograna, la madrina, Giulia Longanesi Cattani, figlia della M.O.V.M. Luigi Longanesi Cattani, decorato e famoso sommergibilista della Seconda guerra mondiale. La partecipazione è stata molto alta e sentita: tanti cittadini, Gruppi ANMI locali e regionali, Associazioni d’arma locali e studenti delle scuole di Nardò e dintorni (un particolare cenno alla scuola dell’infanzia “J. Piaget”, la quale ha intonato l’Inno di Mameli, accompagnato dalla fanfara della Marina Sud Taranto).

Questo non è un monumento qualsiasi, è un messaggio inciso nella pietra e nel cuore della comunità. Il mare, con tutta la sua “ferocia” e la sua bellezza, ha preso persone — figli, padri, marinai — che non sono ritornati. Restituire loro un luogo fisico è un atto di restituzione morale, un “qui siamo, non dimentichiamo”. Il modo, in cui il monumento è concepito — legando tradizione e futuro, includendo simboli militari attuali e figure femminili — indica che non si vuole celebrare solo un’epoca, ma mantenere vivo il senso del servizio, del sacrificio e della responsabilità. Quando il Sindaco, le Autorità e la cittadinanza si sono riuniti lì, hanno condiviso un rito: memoria, riconoscenza, ma anche promessa alle generazioni future: che il loro sacrificio non sia vanificato.

Discorso e presentazione del Monumento